Beatissimo Padre, Cesare Panici di San Lorenzo Capo Brigante, non che i suoi subalterni, trovandosi contro loro volontà, ma costretti per molte ragioni a menar vita di brigante nel territorio Pontificio, e non volendo fare tal vita insociale, chiedono perdono a Dio, a Sua Santità, e alla società intera. E per abbandonare tal vita, domandano la seguente grazia con li seguenti patti a Sua Beatitudine a SS.mo
1.a - che tutti i supplicanti siano graziati da qualunque condanna di morte, carceri, o pena che siasi.
2.a - che essendo tutti della provincia di Frosinone vogliamo essere trasferiti in un’altra provincia di questo Stato pontificio, e così menare una vita libera, e sociale.
3.a - Sottoscrivere il seguente precetto, che giammai riprenderebbero le armi per menare la suddetta vita Brigantesca, e commettere alcuna azione insociale, e così mancando vogliono essere tenuti alle più rigorose leggi.
4.a - Che per bene delle loro anime vogliono fare un mese di vita spirituale in un convento di frati da destinarsi da Sua Beatitudine; e dotare dieci zitelle nella Venerabile Chiesa della Miracolosissima Immagine Madonna del Soccorso posta nel territorio della Città di Cori, con la promessa ad ogni zitella la somma di scudi venti, e ciò per una sola volta.
Se la bontà di Sua Beatitudine può, e vuole aggraziare li sunnominati con le suddette condizioni, il Panici giura innanzi a Dio, che appena ricevuta la desiderata grazia, si presenta con tutti i suoi subalterni in una autorità Governativa pontificia.
Se la bontà di Sua Beatitudine può, e vuole aggraziare li sunnominati con le suddette condizioni, il Panici giura innanzi a Dio, che appena ricevuta la desiderata grazia, si presenta con tutti i suoi subalterni in una autorità Governativa pontificia.
Il sottoscritto baciandole il suo Sacro Piede ed implorando la Sua Benedizione Apostolica per se, e i suoi subalterni, passa a segnarsi, Di Sua Santità, Dev.mo E Fedelissimo suddito Cesare Panici di San Lorenzo”
Fonte: Archivi Vaticani
Fonte: Archivi Vaticani