Il Tasso (Taxus baccata) è un albero sempreverde dell'ordine delle conifere. Ha una crescita molto lenta, per questo motivo in natura spesso si presenta sotto forma di piccolo albero o arbusto. In condizioni ottimali può raggiungere i 15–20 metri di altezza. La chioma ha forma globosa irregolare, i rami sono verdi e molto bassi. La corteccia é di colore bruno rossastro, inizialmente è liscia ma con l'età si solleva arricciandosi e dividendosi in placche. Le foglie sono lineari, leggermente arcuate, lunghe fino a 3 cm e di colore verde molto scuro nella pagina superiore, più chiare inferiormente; sono inserite sui rami con un andamento a spirale, in due file opposte. Sono molto velenose. I fiori maschili sono raggruppati in amenti, quelli femminili si trasformano in arilli. La pianta non produce frutti. Quelli che sembrano i frutti in realtà sono degli arilli, ovvero delle escrescenze carnose che ricoprono il seme. Inizialmente verdi, rossi a maturità, contengono un solo seme, duro e molto velenoso. La polpa invece è innocua e commestibile, viene mangiata dagli uccelli che ne favoriscono la diffusione. Gli animali mangiano i frutti, che non vengono macinati e digeriti perché mortali. Quando l'animale li espelle essi sono ancora intatti e si insediano nel terreno dando origine ad una nuova pianta, il tasso è quindi una pianta zoofila, che si serve degli animali per riprodursi. Senza gli animali gli arilli cadrebbero al suolo e non crescerebbero per la mancanza di luce e la concorrenza con la pianta madre per i sali minerali del terreno. In Italia si trova in zone montane, non molto frequentemente. Sui Monti Lepini sono presenti diversi esemplari. Nella foresta Umbra del Gargano, nella zona di Palena, Pescocostanzo provincia dell'Aquila e nella Riserva naturale guidata Zompo lo Schioppo (AQ) sono presenti diversi esemplari imponenti. Il Parco dei Nebrodi ospita, all'interno del bosco della Tassita, alcuni esemplari maestosi che raggiungono i 25 m di altezza.
Il principio attivo responsabile della tossicità di rami, foglie e semi, dove è presente in percentuale variabile fra lo 0,5 e il 2%, è una molecola estremamente complessa chiamata taxolo. Ha effetto narcotico e paralizzante sull'uomo e su molti animali domestici, a causa dell'inibizione nella sintesi dei microtubuli a livello cellulare. Gli organi che ne contengono di più sono le foglie vecchie. C'è però da dire ,invero, che molte di queste sostanze tossiche alle dosi presenti nella pianta, possono essere usate come principi attivi di prodotti chemioterapici per la lotta ad alcune forme di cancro.
Il nome comune deriva dal greco taxon che significa "freccia", e l'appellativo di “albero della morte” nasce proprio dal suo impiego nella fabbricazione di dardi velenosi e dalla sua caratteristica tossicità.
Storicamente il tasso è il legno per eccellenza nella costruzione di archi, e sin dalla preistoria è attestato il suo utilizzo per la fabbricazione di quest'arma. Ma la fama acquisita dal legno di questa pianta è dovuta soprattutto alla larghissima diffusione che ebbe durante il Medioevo nella costruzione di archi da guerra, soprattutto in Inghilterra (il famoso arco lungo era di tasso). Le caratteristiche che lo rendono così adatto alla fabbricazione di archi sono l'enorme resistenza, sia alla compressione che alla trazione, e l'incredibile elasticità.