martedì 15 marzo 2016
Un Soldato dal cuore grande
Questa storia è stata scritta sia grazie alle testimonianze di chi assistette ai tragici eventi trattati, sia in base ai documenti relativi al soldato tedesco Wilhelm Brockmann forniti dall’ambasciata tedesca. Non è esagerato affermare che Brockmann durante la seconda guerra mondiale cambiò le sorti di Montelanico. Ancora oggi, dopo 70 anni è rimasto nella memoria dei montelanichesi per il suo coraggio dimostrato più volte. Ma veniamo ai fatti.
Era verso la fine di Maggio 1944, ormai gli americani incalzavano verso Roma e a Montelanico in quei giorni si concentrarono un gran numero di unità tedesche in ritirata da Cassino. Purtroppo le vicende della guerra avevano cambiato il carattere di molti di quei soldati e la tensione si faceva sentire.
Una mattina Wilhelm in compagnia di un altro soldato erano di controllo tra le piccole stradine di Montelanico quando, appena girato l’angolo di un vicolo, si trovarono di fronte due ragazzi che, impauriti dalla vista dei due soldati armati si misero a correre; uno dei due subito puntò il fucile verso di loro, ma Wilhelm prontamente alzò l’arma del suo camerata e fortunatamente il colpo andò a vuoto.
Due donne che assistettero a quella scena raccontarono che quel soldato era stato un angelo. Un altro caso si verificò qualche giorno più tardi, la mattina del 31 Maggio. Ormai gli americani erano circa due giorni che combattevano nel territorio di Montelanico, mentre i tedeschi alle battute finali incominciavano a pianificare la ritirata. Iniziarono cosi a minare tutti gli stabili in Corso Garibaldi fino ad arrivare in piazza Vittorio Emanuele, compresa la monumentale chiesa San Pietro, e l’edificio della G.I.L. (Gioventù Italiana Littorio). Lo scopo era di far saltare in aria questi edifici di modo che agli americani veniva sbarrata l’unica via d’uscita dal paese.
Wilhelm, pur sapendo a cosa andava incontro se scoperto, interruppe la miccia che alimentava la dinamite mandando in fumo i piani tedeschi ed evitando cosi la distruzione del piccolo centro. Ma il suo gesto venne scoperto e il militare fu prima arrestato e poi portato nello stabile della G.I.L . dove venne legato ad una colonna.
La mattina del 1 giugno gli americani investirono direttamente l’abitato di Montelanico, costringendo i tedeschi alla ritirata. L’unico edificio che però riuscirono a far saltare in aria fu proprio quello G.I.L., così da bloccare almeno la via di uscita dal paese. Passato qualche giorno, durante la rimozione delle macerie, fu trovato il corpo del povero Wilhelm ancora legato a quel pilastro. Al contrario dei suoi commilitoni che furono sepolti in un cimitero da campo provvisorio, Wilhelm venne tumulato nel cimitero comunale e, come ricordano alcuni testimoni, “la sua tomba era sempre ben curata e non mancavano mai dei fiori”. Rimase tumulato nel cimitero di Montelanico fino al 1956, dopodichè la sua salma fu trasferita nel cimitero militare germanico di Pomezia insieme ai suoi commilitoni. Fu grazie a questo soldato se Montelanico mantiene ancora oggi i suoi monumenti centenari.
In memoria del Caporal Maggiore Brockmann Wilhelm nato il 29/10/1910 a Meienburg (Germania), morto a Montelanico il 1/06/1944 - Reparto d’appartenenza: 29 Panzer Grenadier Division - Infanterie Regiment 71, Piastrina di riconoscimento: Gef. 2- Inf. Ers. Btl. 25-395.
Per gentile concessione di: Historia Militaria, sito web dove é stato pubblicato l'articolo scritto dal Sig. Marco Ballini. Un ringraziamento particolare anche al Sig. Marco Marzilli.