sabato 9 ottobre 2010

Brigantaggio Monti Lepini. Terza Fase

Meno violenta è stata la terza fase del brigantaggio sui Monti Lepini (1860 – 1870), alla vigilia dell’Unità d’Italia anche se terribili rimangono le gesta dei briganti Cima, Garofano, Doria e Panici, mentre per la repressione lo Stato impiegava soldati di linea alle dirette dipendenze del Generale De Courten. Bande più numerose ed attrezzate per la lotta in favore dello Stato Borbonico dopo la caduta di Francesco II re di Napoli, scorsero tra i confini ex napoletani e lo Stato Pontificio: Cetrone, Andreozzi, Menichetto, Capasso, Fuoco, Guerra, Capri e Chiavone. Le cittadelle lepine furono letteralmente assediate e malgrado le continue taglie “in questi alpestri monti la presenza de’ malviventi ha prodotto in questa popolazione tanto timore che molti cittadini sono costretti a non sortire dall’abitato”. Il fenomeno fu tanto radicato che ancora oggi nella tradizione vi sono tuttora tracce di questo passato: “il Passo del Brigante” sul Monte Semprevisa; le grotte dove verrà soppresso Giovanni Rita, che aveva stabilito forti legami con i grandi proprietari di Sezze, gli ex-voto per scampati pericoli (come in Carpineto nella chiesetta dell’Annunziata dove si ammira un quadro della cattura di sei pastori in contrada Valvisciolo presso la sorgente della Fota”).
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Fonte LEPINI. GUIDA TURISTICA