venerdì 16 novembre 2012

La capanna dei carbonari sui Monti Lepini



La grandezza della capanna dei carbonari dei Monti Lepini dipendeva dal numero di persone che doveva ospitare (in genere più di dieci familiari) ed era quindi di circa trenta o quaranta metri quadrati. Essa veniva costruita conficcando sei pali a forma di “forcina” di cui quattro laterali e due centrali. Quelli centrali erano più alti. I pali erano sormontati da altri sette pali (“le cordelle”).  Per la costruzione del tetto venivano inseriti alcuni paletti di legno fra le cordelle e alla fine le lamiere. Le pareti della capanna erano costituite da rami e pali  ricoperti con le zolle di terra fino all’altezza di circa un metro e mezzo. La parte rimanente era coperta con frasche e felci. La porta era costituita da grandi tavole costruite sul luogo. All’interno veniva composto il letto denominato “ravazzola”, conficcando pali per terra e realizzando una sorta di soppalco dove veniva posizionato il materasso realizzato con sacco riempito con le “spruglie”, materiale che ricopre le pannocchie del mais. All’interno della capanna era presente il focolare che veniva acceso su una o due lastre  di calcare (“pianice”). Liberando la pianice delle ceneri e dalle braci si poneva a cuocere una pizza di mais o farina, ricoprendola con un capiente coperchio di metallo (“jò coppo”) oppure con foglie di castagno o di broccolo, ricoprendo il tutto con braci ardenti e cenere calda. Nella capanna era presente anche un tavolo e dei ciocchi di legno per sedersi. Come ripostiglio per i generi alimentari si usavano dei grandi cassoni di legno rialzati da terra. Per l’illuminazione si usava la lampada a carburo: (“la scintilena”). All’esterno della capanna su alcuni alberi venivano ricavati dei fori e conficcati delle aste di legno sui quali venivano appoggiate alcune tavole, questi servivano come sostegno per utensili da cucina e altre cose. Alcuni utensili venivano costruiti dagli stessi carbonari, ad esempio scife e scifelle tavola per stendere la sfoglia “spianatora” (recipienti di legno utilizzati a scopo alimentare) realizzati con l’ascia, grosse forchette di legno, palette di legno, mattarello (utilizzate per cucinare). All’esterno della capanna era presente anche un tavolo.